Storytelling in farmacia: la comunicazione emozionale

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Parlare di storytelling in farmacia rappresenta una interessante estensione del concetto di narrazione aziendale, quid imprescindibile per fare un passo verso ciò che definiamo comunicazione efficace, partecipativa ed emozionale.

Cos’è lo storytelling

Entrato a pieno titolo nella schiera degli strumenti del marketing, lo storytelling è una storia, il raccontare una storia che possa agire sull’emotività, sulla worldview di una comunità, agendo da propulsore comunicativo.

Perché lo storytelling in farmacia

Come ogni comunità, anche in una farmacia, purché sappia creare comunità intorno a sé, c’è un fil rouge emotivo che fa sì che un cliente faccia riferimento a quella realtà commerciale piuttosto che a un’altra.

Storytelling in farmacia perché rappresentativa di una worldview ovvero di una visione del mondo, di una comunità che in quella farmacia si ritrova.

Spesso usato soltanto a livello operativo come strumento di comunicazione, ad esempio quando si usano le storie per comunicare la propria proposta in un dato contesto, semplici aneddoti che si condividono con colleghi e amici per chiarire un punto,  lo storytelling in farmacia riesce a comunicare il messaggio dell’impresa verso l’esterno.

Fare branding con lo storytelling

A livello strategico lo storytelling è un concetto di branding, ovvero l’impresa che  dovrebbe raccontare una storia capace di entrare nel cuore del cliente, di suscitare emozioni.

Lo storytelling in farmacia trasmette, attraverso la scrittura di una storia, i valori su cui punta la tua azienda, ma che presi da parte, fuori da ogni contesto e cultura, sono di per sé delle parole che parlano alla mente e al cuore delle persone.

Lo storytelling affonda le sue radici in quella che definiamo una core story cioè l’insieme dei valori della marca trasformati in un singolo, unico, significativo messaggio, espressione della cultura dell’impresa.

Ciò che ci si chiede è se la storia da raccontare debba essere necessariamente vera o no.

Quando ci si racconta delle storie, lo scopo è  raggiungere un sogno,  vincere le proprie paure e superstizioni,  vivere più facilmente in un mondo sempre più complicato e  frenetico come quello di oggi.

Detto ciò, se una storia non necessariamente deve essere vera, ciò che conta è che racconti una verità.

Il compito dello storyteller è quindi veicolare ciò che è vero per stabilire la connessione con il cliente e l’engagement, che misura il grado di esperienza significativa che il consumatore ha con la marca.

Dopo aver delineato l’argomento, si andrà ora nel dettaglio per capire quali sono gli elementi che costituiscono lo storytelling, come individuare l’audience a cui ci si vuole rivolgere, come pervenire a dati e informazioni utili per costruire la storia .

Quando si studia il lancio di un nuovo prodotto nel mercato, uno dei passaggi  fondamentali è individuare il target a cui rivolgere la comunicazione.

Lo stesso è per un’azienda che vuole perseguire una strategia di management basata sullo storytelling.

I consumatori hanno desideri diversi l’uno dall’altro. Non ricercano le stesse cose; ognuno ha i propri valori, segue determinate regole, fa le sue supposizioni e ha dei pregiudizi.

La fantasia narrativa dello storyteller

La base principale dello storytelling è senz’altro la fantasia comunicativa.

Nonostante si parta da alcuni fatti e/o dati oggettivi, quali il tipo di audience e l’analisi del lettore, ciò che contraddistingue una storytelling è senz’altro la sua bellezza narrativa  la sua capacità di lasciarsi seguire ed appassionare.

Lo storytelling propone un messaggio che deve essere innanzitutto chiaro.

Per gli storyteller il messaggio chiave, o la premessa della storia, è un’ideologia o una morale che rappresenta il tema centrale della storia.

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