La chiave a coda lunga nella scrittura SEO – meglio Long Tail – è un termine adottato da Chris Anderson e presente nel saggio del 2003 “Power Laws, Weblogs and Inequality” di Clay Shirky.
La chiave a coda lunga nella scrittura SEO è un termine e un’idea che il marketing prende in prestito dal mercato.
Se il termine “a coda lunga” indica una strategia di mercato basata su statistiche e secondo cui si favorisce la vendita di un numero alto di oggetti unici in quantità piccole, la frase “chiave a coda lunga” riflettendo la teoria di prodotti a bassa richiesta o con un basso volume di vendita, significa approdare a un mercato potenziale.
Vediamo allora, di entrare nei dettagli e perché la SEO ha adottato il termine chiave a coda lunga.
Utilizzare una long tail nella SEO significa scegliere tante keywords con volume di ricerca basso piuttosto che poche parole chiave con un volume di ricerca alto.
La strategia della chiave a coda lunga può essere molto vantaggiosa per chi vuole far conoscere il proprio business sul web.
La chiave a coda lunga, infatti, applicata alla SEO può essere anche vantaggiosa dal punto di vista economico: le parole chiave più specifiche sono più semplici da posizionare e quindi, meno costose in termini di tempo e energia.
È stato analizzato come si migliori, grazie all’utilizzo della chiave a coda lunga, anche l’esperienza dell’utente.
Se l’utente, infatti, trova una risposta ai suoi bisogni, migliora la sua esperienza sul web poiché non è costretto a compiere molti tentativi di ricerca.
Ci sarebbe da aggiungere anche, che non è poi detto che, incentrando un contenuto sulle keyword long tail, non sia possibile posizionare le parole chiave singole e brevi.
Non è un caso che questo genere di strategia serva anche a ottimizzare per la ricerca semantica, soprattutto in relazione al crescente peso delle ricerche vocali e della cosiddetta “conversational search”, che sono per natura “long tail” e orientate a cercare/fornire informazioni più precise e dettagliate.