Un piano editoriale fai da te potrebbe essere una scelta controproducente che potrebbe svilire piuttosto che promuovere la tua attività.
Le origini del prodotto personalizzato trovano le sue origini nel periodo che precede la Rivoluzione Industriale, quando i beni di consumo erano prodotti manualmente, pezzi unici, indefinitamente declinabili sulle esigenze del compratore.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli anni ’60, la globalizzazione e le economie di scala creano le condizioni per lo sviluppo del mercato di massa.
È tra gli anni Sessanta e Ottanta che l’individuo ricomincia a guadagnare centralità.
Sembra preistoria eppure ogni stadio di questa rincorsa temporale conduce alla società contemporanea così come la conosciamo oggi, digitale ed ininterrottamente connessa.
Le aziende oggi non solo possono dotarsi dei mezzi per misurare specificamente ciò che ogni singolo consumatore desidera, ma possono anche integrare processi e risorse per fornirglielo in soluzioni sempre più personalizzate.
Tuttavia, in ecosistemi fluidi e policentrici come quelli che caratterizzano la nostra quotidianità, anche la definizione di personalizzazione è in continua, inarrestabile evoluzione.
Un’evoluzione che può chiarire quindi, perché la promozione dei tuoi prodotti che avviene secondo un piano editoriale fai da te, potrebbe nuocerti.
Il piano editoriale fai da te, infatti, agisce su un principio di estemporaneità, senza tener conto delle singole esigenze dei tuoi consumatori.
Il piano editoriale fai da te non è consigliato perché irrompe senza storia, non conosce il bacino d’utenza e magari propone qualcosa di utile ma che nessuno, almeno dei tuoi clienti, sta cercando.
Non è uno svantaggio da sottovalutare.
Non solo.
Un piano personalizzato acuisce la sua persuasività perché può, se studiato con cura, sensibilizzare la tua clientela su alcuni temi a te cari, la prevenzione, la protezione dal sole, alcuni prodotti per la cura del corpo.
Affidarsi a un’agenzia di comunicazione al contrario ti offre molti vantaggi.