Il fenomeno e-commerce registra un’impennata dal 2014, tuttavia risale al 2008 il discorso sul fenomeno e-commerce di Tim Berners-Lee, co-inventore del World Wide Web, al Knight Foundation che lo definisce il risultato di anni di studi e ricerche che hanno portato alla nascita del WWW: “Il Web non si limita a collegare macchine, connette delle persone”.
Il fenomeno e-commerce per come la conosciamo noi oggi, con le sue dinamiche commerciali e sociali in continuo cambiamento, è il frutto di un’evoluzione iniziata più di cinquant’anni fa.
Nella stessa misura con cui ferrovie, corrente elettrica o telefono hanno segnato un cambiamento epocale, anche Internet ha cambiato le nostre vite, modificando la logica con cui le persone entrano in contatto e costringendo le aziende a cambiare l’approccio di entrata nel mercato.
Si tratta di un evento che ha inciso su tutta l’attività economica, sia favorendo la nascita e lo sviluppo di nuovi modelli competitivi che tentano di capitalizzare sulla base digitale della new economy, sia incidendo sull’attività delle aziende fisiche tradizionali.
L’e-commerce ha registrato un impatto sia sull’ambiente competitivo sia sul comportamento di acquisto del consumatore finale.
Quando parliamo di commercio elettronico generalmente intendiamo l’insieme di transazioni commerciali e procedure finalizzate all’acquisto su reti telematiche.
Sono in molti, infatti, a pensare al fenomeno e-commerce come l’atto di acquisto o di vendita di beni e servizi svolto mediante computer.
Tuttavia, descrivere il fenomeno come semplice compravendita di beni appare limitato e alquanto restrittivo.
Seppur non esista ancora un’unica definizione condivisa, ma piuttosto una serie di punti di vista differenti la definizione data dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato è una di quelle che trova i maggiori consensi.
Con la circolare n. 3487/C emanata nel giugno del 2000 il fenomeno dell’e-commerce viene descritto come segue: “Svolgimento di attività commerciali e di transazioni in via elettronica comprendenti attività diverse quali la commercializzazione di beni e servizi per via elettronica, la distribuzione on line di contenuti digitali, l’effettuazione per via elettronica di operazioni finanziarie in borsa, gli appalti pubblici per via elettronica e altre procedure di tipo transattivi della Pubblica Amministrazione”
L’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica (OCSE), che ha emanato anche una serie di linee guida sull’argomento, fornisce la seguente definizione di e-commerce: “Il commercio elettronico fa riferimento a tutte le forme di transazione commerciale, alla quale partecipino sia organizzazioni che individui, basate sull’informazione e la trasmissione dell’informazione digitalizzata, ivi inclusi testi, suoni e immagini.
Esso fa anche riferimento agli effetti che lo scambio elettronico d’informazioni commerciali può avere sulle istituzioni e i processi che sono alla base e presiedono alle attività commerciali.
Come si può evincere anche dalle definizioni appena citate, limitare il concetto di e-commerce all’operazione di acquisto o vendita attraverso Internet risulterebbe probabilmente troppo riduttivo.
Nella realtà, invece, è corretto ampliare la definizione di questo fenomeno e-commerce a tutte le transazioni elettroniche che avvengono tra un’organizzazione e una terza parte.
L’e-commerce introduce così un nuovo modo di fare business che permette ad imprese e consumatori di superare le barriere spaziali: dallo scambio fisico e locale si passa, infatti, all’incontro di potenziali acquirenti che risiedono dall’altra parte del mondo
Il termine e-business viene coniato nel 1997 da IBM, con l’obiettivo di lanciare una campagna telematica legata alle problematiche gestionali d’impresa.
Se il commercio è uno scambio di merce su larga scala tra diversi paesi, quando si parla di e-commerce, a completare lo scambio c’è il mezzo elettronico, vale a dire Internet.
Come effetto, l’e-commerce incorpora a livello macroeconomico infrastrutture socio-economiche, commerciali e tecnologie di telecomunicazione: tre elementi che, interagendo tra loro, forniscono i fondamentali del commercio elettronico.
Il fenomeno dell’e-business si riferisce in genere ai processi e alle aree interessate nella conduzione di un’organizzazione di natura elettronica o digitale.
Questo include sia tutte le attività dirette come marketing, vendite e la gestione delle risorse umane, sia quelle indirette come il re-engineering del processo di business e i cambiamenti di gestione, che impattano nell’efficienza e nell’integrazione delle attività.
Per concludere, quindi, possiamo affermare che l’e-commerce faccia riferimento ad un macro ambiente, mentre l’e-business trova la sua applicazione in un contesto aziendale. Nonostante spesso si tenda a inquadrarli come due fenomeni diversi, molte delle loro sfaccettature sono integrate tra loro e dipendono l’una dall’altra.