Il biglietto da visita è di origine francese, debutta, infatti, in Francia nel XVIII sec.
Tuttavia la sua efficacia e la sua importanza non sono passate di moda ed è una maniera erronea interpretarlo come un cimelio vintage.
Il biglietto da visita, in nazioni come il Giappone, ad esempio, lo scambio delle proprie informazioni con il bigliettino da visita è una pratica amichevole e di buon comportamento.
Il biglietto da visita è una procedura usuale a livello globale, perché oltre a una valenza meramente informativa sulla persona, rappresenta un modo per presentarsi con socievolezza.
La rivoluzione tecnologica non ha, infatti, adombrato questo primo sorriso che si mostra alle persone con le quali scambi il tuo contatto.
Pensare un biglietto da visita
Questa piccola personale presentazione non è una raccolta meramente anagrafica ma è un reale contatto che instauriamo con gli altri.
Comunicare attraverso la nostra breve presentazione non è un’impresa complicata, basta esprimere la nostra personalità senza dimenticare di dargli un tocco di originalità.
Semplice e diretto
Lo scambio del bigliettino è un gesto semplice e diretto che arriva efficacemente a destinazione.
Savoir-faire ed eleganza
Il biglietto da visita non può dire tutto ma può dire molto di noi stessi.
Sinonimo di eleganza e savoir-faire questo gesto si addice ai professionisti che valorizzano il proprio operato e il proprio brand.
Valorizzare la propria immagine è una procedura cui non dovremmo rinunciare.
La versatilità dell’oggetto in sé, caratteristica del nostro bigliettino di presentazione, offre una molteplicità di formati e texture, per cui si potrà decidere, a seconda di esigenze e gusti, il tipo di immagine cui affidarci per parlare di noi stessi.
Lo scambio dei contatti può essere un rituale caratterizzato da un tocco di eleganza e personalità, perché rinunciarci?
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